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Perché faccio questo lavoro?

Il mio interesse è usare la psicologia per aiutare le persone a sentirsi meglio nel proprio ambiente e nella vita quotidiana. Credo infatti che attraverso l’aiuto e il supporto di uno psicologo psicoterapeuta una persona possa conoscere meglio la propria vita e se stessa, e quindi possa integrarsi più armoniosamente
nel proprio ambiente.

Chi è lo psicologo?

Lo psicologo è un professionista che ha conseguito una laurea in Psicologia (in Italia 5 anni di studio), ha svolto un tirocinio post-lauream della durata di un anno, ha sostenuto l’Esame di Stato per conseguire l’Abilitazione all’esercizio della professione e si è conseguentemente iscritto all’Albo professionale.

La professione di psicologo, così definita dall’articolo 1 della Legge 56/89, “comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.

Lo psicologo dunque si avvale delle sue conoscenze, tecniche e capacità per “promuovere il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo e della comunità”, vuole “migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace” (art.3 c.d.p) ed “aiutare il pubblico e gli utenti a sviluppare in modo libero e consapevole giudizi, opinioni e scelte” (art.39 c.d.p).

Lo psicologo, nell’esercizio della sua attività, deve seguire tre principi fondamentali:

  1. correttezza professionale: include il rispetto della dignità della persona, il diritto alla riservatezza, all’autonomia e all’autodeterminazione, nonché il rispetto delle idee, opinioni e credenze dell’utente senza discriminarlo per nazionalità, etnia, religione, status socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale e disabilità (art. 4 c.d.p).
  2. competenza e serietà: implica che lo psicologo deve continuamente aggiornarsi ed accrescere le sue conoscenze attraverso il suo lavoro, la ricerca, la didattica (art.3 c.d.p). Inoltre può utilizzare unicamente gli strumenti teorico-pratici per cui si è adeguatamente formato (art. 37 c.d.p).
  3. autonomia professionale: lo psicologo protegge la propria autonomia professionale e il rispetto del codice etico (art.6 c.d.p).

*c.d.p = Codice Deontologico degli Psicologi

Perché andare dallo psicologo?

Andare dallo psicologo è ricercare attivamente il benessere e la serenità nella propria vita.

Vi sono persone che vanno dallo psicologo per comprendere meglio per quale motivo compiano determinate scelte, perché a volte si sentano perse o smarrite, perchè non riescono più a capire dove stanno andando, per trovare la propria strada od una strada nuova. Altre persone invece vanno dallo psicologo perché stanno affrontando situazioni psicologicamente dolorose e momenti difficili legati a cause più tangibili quali la perdita di un caro, la rottura con il partner, un divorzio o una separazione, conflitti tra genitori e figli, preoccupazioni genitoriali, situazioni familiari complesse e/o di conflitto, ma anche stress, ansia, difficoltà nel sonno e nell’alimentazione, sentimenti di generale insoddisfazione e/o infelicità.

Perché dunque andare dallo psicologo? Per stare meglio e vivere più armoniosamente e serenamente la nostra vita, accettando il nostro essere in relazione con l’ambiente e le persone che ci circondano. Tutto ciò avviene imparando, con l’aiuto e il supporto dello psicologo, a conoscere meglio se stessi, acquisendo consapevolezza di sé, comprendendo meglio gli altri e ciò che ci circonda.

Aree d’intervento

Benessere

Talvolta si può avere bisogno di cambiare stile di vita pur non essendoci problemi. Si sente la necessità di un cambiamento per vivere in modo più soddisfacente. Può essere utile essere aiutati da un professionista per capire quali cambiamenti apportare nella propria vita.


Relazioni amorose

La relazione amorosa può conoscere momenti di crisi o anche rotture. In questi casi il dolore può essere significativo e può richiedere un intervento specifico che mira o a comprendere la crisi e cercare soluzioni o a elaborare la perdita.


Crisi nelle fasi di cambiamento

Nel ciclo di vita, dalla nascita alla morte, ci sono molti momenti critici. L’adolescenza, la vita adulta e il lavoro, il matrimonio, la vecchiaia comportano trasformazioni significative che talvolta necessitano di supporto.


Gestione di situazioni dolorose

Può capitare che vi siano situazioni di malattia cronica propria o di un caro che impongono continue riorganizzazioni della quotidianità. Talvolta questa cronicità può rendere precario l’equilibrio personale e alto il dolore psicologico. Poter avere un aiuto psicologico può consentire di trovare nuove soluzioni e nuovi equilibri.


Relazione figli-genitori e genitorialità

Per genitorialità si intende la capacità psicologica di essere genitori, cioè di prendersi cura del figlio, non solo fisicamente ma anche mentalmente per favorirne la crescita e lo sviluppo.
Il rapporto affettivo tra genitori e figli è il risultato di una co-costruzione tra le parti. Talvolta, a seconda del carattere di ciascuno, del momento evolutivo, delle situazioni di vita in cui la famiglia si trova, la relazione può essere difficile o conflittuale. Capire le cause e il ruolo di ciascuno nella difficoltà può aiutare a migliorare la situazione, se non a risolverla.


Elaborazione del lutto

Purtroppo nella vita ci sono momenti in cui si perdono persone care e non sempre si riesce a superare da soli la perdita. Un aiuto psicologico può alleviare il dolore e avviare l’elaborazione del lutto.