Pregiudizi sullo psicologo e falsi miti da smontare
CHI VA DALLO PSICOLOGO E’ MATTO
Quante volte abbiamo sentito “quello va dallo psicologo, è matto!” ? Tante, troppe. In passato comunemente si credeva che lo psicologo fosse il medico dei “pazzi”, “di quelli che avevano le rotelle fuori posto”. Per fortuna, con la diffusione più ampia di una corretta informazione, dell’educazione e della cultura, la figura dello psicologo è “riabilitata”.
Lo psicologo non aiuta solamente le persone che soffrono di disturbi psichici ma è colui che aiuta anche chi è normale e vuole stare meglio, chi vuole compiere un viaggio conoscitivo dentro se stesso, chi deve essere sostenuto in un momento di difficoltà emotiva in modo tale che possa superare la crisi ed uscirne cresciuto e fortificato.
IO SONO COME SONO E NON POSSO CAMBIARE
Ci sono persone che credono di essere fatte in una certa maniera e che non sia possibile cambiare il proprio comportamento. In vero, molteplici sono le evidenze che una persona è responsabile di come si comporta e che ha la possibilità di modificare il proprio comportamento. A volte può risultare arduo ma si può imparare a regolare le proprie azioni sia in maniera autonoma che con l’aiuto di uno psicologo.
NESSUNO MI CAPISCE
Molte persone non credono di poter essere comprese nelle loro difficoltà emotive e nel loro dolore da parenti, conoscenti, men che meno da uno sconosciuto come lo psicologo. Come può infatti uno psicologo (che magari non ha vissuto la stessa esperienza di vita della persona che si rivolge a lui) capire cosa questa persona provi o senta? Lo psicologo ha studiato, si è formato e continua ogni giorno a formarsi per avere gli strumenti per affrontare le situazioni e le problematiche diverse poste dall’utente. Ha lavorato sulla sua empatia, si è esercitato a mettersi nei panni dell’altro per capirlo in profondo, si è allenato ad astenersi dal giudizio e ad essere neutrale cercando di vedere la persona per quello che è ed ascoltare quello che racconta di se’. Inoltre, lo psicologo spesso ha lavorato su se stesso e sulla propria esperienza di vita.
CHI VA DALLO PSICOLOGO E’ DEBOLE E NON SA CAVARSELA DA SOLO
Molto spesso si sentono persone affermare che non vanno dallo psicologo “perché chi va dallo psicologo è un debole, mentre loro sono forti e possono farcela da soli”.
Per quanto sia legittimo provare ad affrontare autonomamente le difficoltà che si incontrano nella vita, se dopo vari tentativi non si è riusciti a risolvere il problema, non c’è nulla di male nel rivolgersi ad un professionista qualificato per avere una mano. E’ una scelta responsabile e coraggiosa. Accettare, infatti, che a volte serve l’aiuto di uno psicologo non significa essere deboli, significa semplicemente riconoscere i propri limiti personali ed assumersi la responsabilità attiva di se stessi.
LO PSICOLOGO MANIPOLA LA MIA MENTE
Lo psicologo, professionista iscritto all’Ordine, deve per sensibilità e deontologia rispettare le credenze, le opinioni e l’autonomia dei suoi pazienti. Non impone il suo sistema di valori all’utente e non esercita in maniera inapproriata la sua influenza. (art. 2 e 4 c.d.p) Al contrario, lo psicologo aiutando l’utente a capirsi e conoscersi gli consente di divenire più forte e meno manipolabile.
SE SI VA DALLO PSICOLOGO SI STA LA’ PER ANNI!
Vi sono varie tipologie di intervento che seguono sia la domanda posta dall’utente che l’approccio dello psicologo (o terapeuta) e l’accordo iniziale tra i due. Ci possono essere percorsi brevi (in genere durano pochi mesi); percorsi lunghi (durano alcuni anni) e consulenze psicologiche (che possono durare anche pochi incontri).
ANDARE DALLO PSICOLOGO E’ COSTOSO
Molte persone pensano che andare dallo psicologo sia troppo costoso. Vi sono anche qui differenze di prezzi e situazioni. Si può andare dallo psicologo tramite il Servizio Sanitario Nazionale, in strutture private accreditate, oppure negli studi privati dove vi possono essere tariffe più o meno costose.
PERCHE’ PAGARE QUALCUNO QUANDO POSSO PARLARE DEI MIEI PROBLEMI AD UN AMICO GRATUITAMENTE?
Spesso le persone tendono a domandare perché devono pagare uno psicologo anziché andare a far due chiacchere con un buon amico. Vari motivi possono essere utili per rispondere a questo quesito:
- Con un amico puoi parlare QUASI di tutto ma non DI TUTTO perché può capitare che ci siano cose così intime e private che non si riesca a raccontarle ad un amico;
- Con gli amici si è in relazioni di tipo affettivo e questo può implicare che si evitino di dire cose che potrebbero turbarli, ferirli o procurare danno alla stessa relazione. Invece, parlando con uno psicologo si ha il vantaggio di non doversi preoccupare di ciò e si guadagna anche in obiettività. E’ molto difficile infatti che un amico sia obiettivo in ogni situazione, in quanto ci sono cose che potrebbero allarmarlo, cose che potrebbe trovare difficile da comprendere o di cui magari si è già fatto una sua opinione.
- Un amico, in generale, non possiede gli strumenti e le competenze (quali la conoscenza scientifica dei funzionamenti mentali) che ha lo psicologo in quanto parte della sua professione.
- Pagare uno psicologo implica un’investimento attivo che si fa sul proprio benessere e che porta ad essere concentrati sul percorso e sul lavoro che si fa per migliorare se stessi. Inoltre fa si che lo psicologo, essendo parte del suo lavoro, sia totalmente concentrato su di te e non, come può capitare ad un amico, divagare nei propri pensieri e preoccupazioni.
In conclusione, è importante e può aiutare parlare sincermente con un amico, ma in molte situazioni può essere utile anche parlare con un professionista addestrato all’ascolto e alla comprensione dell’altro.
DALLO PSICOLOGO SI VA SOLO A PARLARE, NON SI FA NULLA
“Contano i fatti, non le parole” è uno dei modi di dire più diffusi nella nostra società e può richiamare anche l’idea che parlare non serve a risolvere i problemi, come se solo le cose tangibili possano avere effetti sulla vita e sul nostro quotidiano.
Il parlare è invece un mezzo importante che ci permette di modificare il significato che diamo al mondo che ci circonda, il nostro comportamento, chiarificare i sentimenti ed atteggiamenti verso le cose della vita. In altre parole, il parlare è un mezzo importante di costruzione della realtà.
SEI PSICOLOGO… ALLORA MI STAI PSICOANALIZZANDO?!
Non credo esista psicologo al mondo a cui non sia mai capitata questa domanda. A chi è stata espressa con il tono scherzoso di chi fa una battuta, a chi con sincera preoccupazione.
Pensare che lo psicologo stia tutto il giorno ad analizzare l’altro è una delle false credenze più diffuse rispetto a questa professione. Lo psicologo non legge nella mente degli altri, non ha il dono dell’omniscienza, è un essere umano che per poter capire l’altro e per conoscerlo ha bisogno della disponibilità dell’altro a parlare di sé.
Lo psicologo è un professionista che comprende quale sia il luogo e il tempo dell’analisi e dell’osservazione dell’altro e quale no. Non è davanti ad un bicchiere di vino o ad un piatto di pastasciutta che si svolge questo lavoro. E come nella vita di tutti c’è il tempo di lavorare e il tempo di riposare, anche lo psicologo, finito il suo giorno lavorativo, si rilassa e pensa ad altro.